Monday, September 24, 2012

Los Altos High School

 
Non prendetela male, veramente, ma il liceo in cui state andando,andrete o andate è una merda.

Detto così non è una cosa tanto simpatica da dire ma sfortunatamente è vero...

Questo liceo è enorme! C'è tutto quello che uno studente sognerebbe di avere:

una piscina,dei ragazzi fighi, dei prof geniali,e così via!

Per darvi un idea ecco la mappa che si puo trovare nell'agenda carinissima data dalla scuola.

Notate la piscina e il complesso ginnico gigantesco, anche la parte riservata al cibo è abbastanza monumentale, poi non venite a chiedermi perchè gli americani sono grassi...


Parliamone del raporto tra cibo e scuola: in questo posto trovate dei distributori di Gatorade(cosa schifida tipo acqua ai sali minerali), patatine e altre porcherie, a tutti gli angoli della scuola li ho contati ce ne sono tipo dieci!! A mezzogiorno un' orda di signore di mezz'età arriva per occuparsi dello stand che loro chiamano "eagles snack" ( o un altro nome del genere, qualcosa snacks di sicuro!). L'Eagle snack è una specie di carello fisso dove potete gustare una New York Pizza (mmm...) o comprarvi un pacchetto di munchies, preferite le pop tarts?? Anche quelle ci sono. Sono serissima quel chiosco è il reame della porcheria....Ma se volete fare in fretta ci sono i distributori di altri tipi di patatine,di succhi cento per cento chimici, di bevande.....indescrivibili

L'avrete capito il cibo qua non mi entusiasma molto ma c'è una cosa che mi ha scioccata ancora di piu: la gente mangia in classe e quando dico mangiare non dico due o tre caramelle mangiate di nascosto, No!! Parlo di dolci, succhi,caffè latte... L'altro giorno la mia vicina di banco tira fuori dalla borsa un panino alla nutella. La professoressa?? Niente lei continua la lezione tranquillamente, in più contraddice i suoi principi: sulla lista delle esigenze all'inizio dell'anno c'era scritto nero su bianco: non si mangia a lezione. Mi sto chiedendo se abbiamo la stessa nozione della parola MANGIARE domani ci provo,chissàse accetta anche le lasagne ( non mi stupirebbe poi tanto...).

Ora basta sulle divagazzioni alimentari questo post deve focalizarsi sul campus e SOLO su il campus (per le lezioni,il football,i professori e i ragazzi ci sarano dei post a parte...)

Quindi, la los altos high school è una delle scuole piu ecologiche della California: siamo da poco cento per cento verdi e non sprechiamo l'energia (che figata!.... no scherzo a me non ne puo fregare di meno ma è comunque una cosa importante da dire!!)

E verdissima piantata di alberi e prato verde. La scuola si sviluppa attorno alla piazzetta in cui certi giorni ci sono delle "animazioni"(di questo ne dovrò parlare un giorno...). Praticamente tutte le classi sono al piano terra, a parte il dipartimento di matematica che si cerca di allontanare da ogni forma di vita...(se vi piace la matematica non siete i benveuti,io odio la matematica...)

Possediamo anche due belle palestre, un campo da football e di atletica (voi avete mai visto un sedicenne praticare il lancio di martello??) e una piscina riscaldata bien sur!! Qua infatti lo sport è tipo VITALE tutti ne fanno (non mi stupisce perchè visto tutte le porcate che mangiano se non facessero sport peserebero centoventicinque chili!!) si puo fare lo sport dopo scuola in più delle quatro o cinque ore obligatorie( io a settimana faccio sei ore di sport ma di sport vero non come lo facevamo in Francia....)
L'avrete capito,che sia per le sue dimensioni che per la sua estetica questa scuola mi ha dimostrato la sua superiorità su tutte le altre!!



Monday, September 17, 2012

Un arrivo in america...

Io non vedo perche presentarmi tanto la mia vita non interessa a nessuno, ma un quadro comunque ci vuole. Io sono Fede,15 anni e abito in un posto figho anzi direi fighissimo, tirate a indovinare?? Non ne avete idea? Abito a San francisco e sulla scala della figata un posto cosi gli darei un voto tipo nove!! Se abito qui e per colpa (o grazie) a mio padre o piuttosto del lavoro di mio padre, quei cretini lo mandano in giro per il mondo senza pensare que dietro si trascina me, mia mamma e le mie due sorelle. Francia,Giappone,India,Francia di nuovo e adesso San Francisco. Ogni posto ha aggiunto qualcosa nella mia valigina di ricordi e amici, di momenti passati insieme, di gioie e di tristezze. La valigia comincia a pesarmi e vero ma comunque in ogni posto dove arrivo riesco a trovare un posto dove posare la valigina mettere tutte le cose a posto, fino al prossimo cambiamento....
Di tutte le partenze, questa e stata la piu difficile. Di lacrime ne sono colate tante, ho lasciato dietro una parte della mia vita che e' stata determinante, almeno cosi penso, nel mio diventare quella che sono oggi.
A Parigi mi sentivo bene, per me l'avenire era tutto tracciato e non immaginavo piu un altra possibilita', ma poi e' cambiato tutto. Quella mattina quando Papa' mi ha detto che gli avevano proposto un posto in India, ho pianto a lungo non ce la facevo a immaginare un ritorno in quel paese dopo tre anni. E mentre incominciavo a farmi all'idea sono apparsi indizzi che avrebbero dovuto farmi indovinare quello che sarebbe sucesso. Una nuova azienda aveva contattato papa', Tesla... io di quelle macchine no ne avevo mai sentito parlare. Nuova avventura, nuovo paese se tra i due se ne doveva scegliere uno allora a quella scelta dovevo riflettere. India o America, un paese conosciuto o una novita', l'insicurezza e la mancanza di liberta' dell'India da una parte con pero'  case bellisime, piscine e paesaggi mozzafiato o la Silicon Valley con il nuovo sistema, nessuno appoggio, una vera avventura. Anche se ho a lungo pesato il pro e il contro appena i miei hanno pronunciato la parola America, la mia scelta era gia' fatta. Restava la scelta che contava, quella dei miei genitori...
Dopo tante esitazioni hanno scelto, San francisco il nome mi evocava tutt' al piu strade saliscendi a qualche film che avevo visto.... Papa' e' partito quattro mesi lontano, tutte ne sentivamo la mancanza... E dopo mesi infine, siamo sbarcate dall'aereo con il gatto nella gabbia, le otto valigie e era li il mio papa, con una lacrima all'occhio che sorrideva, eravamo a casa e questa si chiamava America.